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"Un'aria diversa" di Niccolò Roda

Niccolò Roda usa una forma antica per sviluppare il suo pensiero. È quella del “dialogo” in cui le idee trovano la propria definizione attraverso un confronto progressivo. La parola stessa, d’origine greca e nata dall’unione dei due termini “dia" (attraverso) e logos (discorso) definisce compiutamente il metodo di formazione dei concetti, delle ipotesi e delle idee. Il ragionamento si sviluppa attraverso il confronto verbale tra due o più persone e procede per passi successivi accompagnando con semplicità il lettore in un territorio arduo e talvolta ostico quale quello della ricerca filosofica e concettuale.

Nato come forma espressiva di culture in cui l’oralità prevaleva sulla traccia scritta il dialogo è divenuto oggi, in una società apparentemente ricca di forme di comunicazione, uno strumento quasi rivoluzionario.
Stefano e Maurizio, i due protagonisti di questo libro, si arrampicano sulle vette dei ragionamenti più complessi con il passo lento di chi percorre i sentieri di montagna, senza fretta di arrivare alla conclusione del viaggio ma con la certezza che ogni metro percorso avvicina alla meta.
È un testo che ha diverse chiavi di lettura. Può essere letto tutto d’un fiato se si è interessati alla dinamica della relazione tra i due protagonisti oppure lentamente, poco per volta, se si vogliono seguire e metabolizzare i concetti. Qualcuno troverà risposte, qualcun altro incontrerà stimoli per nuove domande, altri ne apprezzeranno la lucida esposizione, altri ancora lo vivranno come un giallo senza assassini da seguire con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Nessuno si accorge che è stato scritto da un giovane alla vigilia dell’esame di maturità.
In ogni caso non poteva restare chiuso in un cassetto.

Gianni Lucini

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