
In realtà in qualche modo
rappresenta una generazione che ha fatto dell'esagerazione negli atteggiamenti
il mezzo per affermare la sua identità. In questo libro c'è tutto o quasi
quello che in genere viene considerato un modo sbagliato di affrontare
l'esistenza: c'è l'alcol, c'è il sesso e c'è l'idea che il domani non esista,
che esista solo l'oggi da vivere in modo più intenso possibile.
Il protagonista di
questo romanzo sa interpretare la vita degli altri e il mondo in un modo solo:
attraverso se stesso.
A volte fa fatica a
contenere tutto nonostante la spavalderia con la quale affronta una vita che
lui stesso a volte contribuisce a rendere complicata. La superficialità è
troppo dichiarata per essere vera e l'ignoranza suona un po' forzata quando
viene sventolata come una bandiera.
Matteo scrive la
realtà dell'altro ieri. Non intendo in senso figurato, il suo spazio temporale
è proprio l'altro ieri.
Non gli interessa
farla sembrare diversa da quello che è, non ha un fine nobile da utilizzare
come riscatto e, in fondo, questo è il vero pregio di questo libro fuori dai
parametri del "politicamente corretto". C'è soltanto il racconto di una vita ai margini, oggi si definirebbe "borderline", condotta e raccontata senza troppi retropensieri.
Di Matteo Zolla
Pag 96