Una testimonianza appassionata e
puntuale di chi visse il quartiere tra Porta Ossuna e Torre di Ligny, a
Trapani, nel secondo dopoguerra. Le barche, le tecniche di pesca , alcune delle
quali dimenticate, e la vita quotidiana di una zona in quel tempo brulicante di
vita. E poi la vita a bordo dei pescherecci, le tradizioni, le feste e i
giochi. Il tutto in quella stretta lingua di terra confinata tra il Tirreno e
il Canale di Sicilia, in uno degli ambienti marini più affascinanti del
Mediterraneo, caratterizzato da tramonti mozzafiato e tempeste di intensità
inaspettata.
Non è roba per letterati, ma per
lettori appassionati e curiosi delle cose di mare.
(Antonino Rallo)
L'autore
Giovan Maria Giliberto nasce
a Trapani nel 1954, in Via Baracche. Figlio di marinaio e nipote di pescatori,
ha vissuto un’infanzia fatta di giochi di strada, lavoretti da garzone, in un
ambiente dedito alla pesca. Si imbarca come mozzo durante le vacanze estive e consegue
il diploma nautico di macchinista navale. Alterna imbarchi su motonavi e
petroliere per finanziarsi gli studi, laureandosi a Palermo in Scienze
Statistiche ed Economiche. Dopo un periodo quadriennale di insegnamento di
matematica a Verbania (VB) diventa titolare del ruolo di funzionario del
Servizio Finanziario e Tributario del Comune di Gozzano e di alcuni Comuni
limitrofi.
In pensione si dedica alla
scrittura e al modellismo navale. Autopubblica “Torre di Ligny, Ultimi Scogli e
dintorni” e rientra nella quaterna dei finalisti del Premio Internazionale Città
di Como X edizione nella sezione opera a tema, ispirata sulla tematica
dell’acqua in tutte le sue componenti. Attualmente, vive a Omegna (VB) sulle
sponde del Lago d’Orta.
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