Ti trascina, ti solleva. Ti spinge in avanti o ti
sommerge.
Ti fa pensare di essere forte, fortunato. Ti impone un
blocco, una fermata.
Questo era il pensiero di Mafalda, mentre osservava il
movimento delle foglie che svolazzavano in tutte le direzioni grazie
all’energia trasparente, quella dell’aria, per finire avvizzite nell’acqua
fredda e torbida dello stagno.
A Mafalda, essere una foglia non sembrava un granché.
Preferiva, se mai avesse dovuto scegliere in qualche sua vita, apparire un
fiore o un frutto.
Sì, perché Mafalda aveva la capacità di rinascere. Mille
volte più cento per infinito.
L'autrice
Emanuela Barco è nata a Vicenza nel 1971. Vive a Belgirate
sul lago Maggiore ed è mamma di una bimba e di un ragazzo. Fondamentalmente
autodidatta, trova nella scrittura un modo utile per riordinare emozioni,
pensieri, avvenimenti, oltre che un’ottima scusa per ricavarsi uno spazio del
tutto personale e isolato nel caos familiare. Inserita in un gruppo di
volontariato rivolto al benessere dei malati, sta lavorando a un progetto per
portare nelle scuole, tramite corsi di scrittura, un approccio alla malattia
libero da imposizioni e stereotipi.
Nessun commento:
Posta un commento